Tutti conosciamo l’olio extravergine d’oliva, il re dei fluidi d’orati prodotto dalla spremitura meccanica delle olive, e probabilmente è uno degli ingredienti più utilizzati nella cucina tradizionale italiana.
Eppure, Noi di Le Squisivoglie siamo pronti a scommettere che la maggior parte di voi non ha mai sentito parlare del “blending” dell’olio.
Che cosa è il Blending?
Innanzitutto, partiamo dal chiarire il significato del termine.
La parola, di chiara origine anglosassone, sta ad indicare letteralmente “mescolare”. Un significato che solitamente nella nostra bellissima lingua italiana sta ad indicare un’unione di elementi un po’ casuale, poco attenta.
Ebbene, il significato che invece eredita dalla lingua inglese rappresenta l’esatto opposto. Infatti, il blending dell’olio sta ad indicare una tecnica, una vera e propria arte, l'arte nell’unire oli di cultivar e provenienze diverse, armonizzandone i profumi e i gusti, per ottenere un nuovo prodotto superiore e diverso dagli ingredienti di partenza.
Insomma, un’operazione tutt’altro che semplice ma che necessita invece di raffinati mezzi sensoriali.
Ecco perché esistono delle figure specifiche che si occupano esclusivamente di questo lavoro di “mescolazione”: i blend masters. Ossia individui che accostano conoscenze tecniche e talento, per raggiungere un risultato eccellente, attraverso una continua sperimentazione di nuove combinazioni di gusto.
Olfatto e gusto sopraffini per la creazione di nuovi oli tutti da scoprire. Ecco quello che (forse) non sapevate sulla realizzazione di alcuni tipi di olio.