In una piccola cittadina pugliese conosciuta come Cerignola, nella provincia di Foggia, sin dalla notte dei tempi cresce la regina degli apertivi la “Bella di Cerignola”.
Se ve lo state chiedendo non si tratta ne di una vecchia e saggia signora, ne di una giovane e meravigliosa ragazza in grado di ammaliare i giovanotti cerignolani.
La “Bella di Cerignola” è un’oliva, per la precisione una “cultivar” di olivo i cui frutti sono le più grandi olive da tavola del mondo, le più belle tra le belle!
Polposa e saporita, verde o nera che sia, la famosa oliva coltivata nell’agro di Cerignola rappresenta una qualità autoctona unica ed eccezionale che ha conquistato le tavole di tutto il mondo per il suo sapore inconfondibile.
Origini e caratteristiche
Le origini e la coltivazione di questa particolare varietà autoctona risale all’antichità, probabilmente proveniente dalle Orchites degli antichi romani.
Molti la fanno risalire alla Spagna aragonese del 1400 e per questo in passato era nota come “Oliva di Spagna”. In realtà di piante di “Bella di Cerignola” in Spagna non c’è traccia e da sempre, nel territorio foggiano, è considerata una varietà locale tipica di quelle terre. Il riferimento alla Spagna quindi, potrebbe derivare dal tipo di lavorazione utilizzato per il trattamento di questi piccoli frutti, per l’appunto il metodo “spagnolo” o “sivigliano”.
È un’oliva di grandi dimensioni, può essere sia verde che nera ed avere un peso fino a 30g. Presenta una forma allungata, una polpa croccante e compatta che rappresenta l’85% del frutto. Ha un gusto pieno, saporito che la contraddistingue e la rende deliziosa.
Questa tipologia d’oliva non è adatta per la produzione di olio e viene raccolta manualmente in ottobre con l’utilizzo di teli e accurate precauzioni per evitarne la rottura o lo scheggiamento durante la raccolta.
Molto resistente alla conservazione, nasce come oliva verde ma la crescente richiesta del mercato ha portato i produttori ad attuare particolari lavorazioni per ottenerne un’oliva nera. l metodo utilizzato per la concia è il “Sivigliano”: il frutto viene trattato con soda per ridurne l’amaro e subito dopo viene lavato con acqua corrente e conservato con l’aggiunta di sale in fusti o vasi di vetro o terracotta.
Usi e curiosità
La “bella di Cerignola” è la regina dell’aperitivo!
Se vi trovate in puglia sarà facile per voi imbattervi in un gustoso aperitivo a base di questi piccoli frutti dalle dimensioni notevoli. Queste olive sono perfette per essere consumate insieme ad un buon cocktail o un calice di vino bianco, suo ottimo alleato. Allo stesso tempo sono ideali per arricchire primi e secondi piatti a base di carne o pesce.
Ottima anche da gustare da sola, oltre a comporre deliziosi aperitivi, non può mancare nell’antipasto all’italiana fatto di salumi, formaggi e specialità locali.
Nel 2000 l’oliva “Bella di Cerignola” ha ottenuto la certificazione DOP con la denominazione “La Bella della Daunia”. Il disciplinare di produzione evidenzia le caratteristiche del prodotto e ne indica le zone di origine: i comuni pugliesi di Cerignola, Stornara, Stornarella e Orta Nova in provincia di Foggia e i comuni di San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli in provincia di Barletta Andria-Trani.
Nel 2002 è nato il Consorzio di tutela oliva da mensa Dop La Bella della Daunia- cultivar Bella di Cerignola con lo scopo di tutelare e promuovere il prodotto in Italia e all’estero.
È noto che gli Americani siano impazzi al momento del primo assaggio e siano disposti a pagare oro pur di averle.
In zone come la California la regina degli aperitivi ha conquistato tutti con il suo gusto unico e inconfondibile!